“Le vendite di fine stagione assumono per noi grande importanza, rappresentano un patrimonio economico, sociale e culturale che si sta perdendo a causa soprattutto delle vendite “on-line” cui si aggiungono il disordine e l’eccesso delle vendite sottocosto, delle promozioni, delle offerte speciali, dei vari Black Friday. I saldi, inoltre, stanno registrando una notevole perdita di appeal proprio a causa di mancanza di regole precise sulle promozioni e del boom di offerte che ne consegue. Per non parlare di una data, quella del 5 luglio, che di fine stagione ha davvero poco”.
C’è preoccupazione da parte di Confeserceni, con i suoi presidenti Massa Daniele Lorieri, Carrara Alida Vatteroni e Viareggio Francesco Giannerini, per l’ormai prossimo inizio dei saldi previsto per sabato. “L’unica nota positiva, si fa per dire, è che almeno la data dei saldi è stata uniformata in larga parte a livello nazionale – spiegano i tre presi -. Certo, però, la data di avvio rimane troppo anticipata: in teoria sarebbero vendite di fine stagione, ma arrivano a poco più di una settimana di distanza dall’inizio dell’estate. Bisogna spostarli più avanti come quelli invernali. I saldi di fine stagione hanno sempre rappresentato e possono essere ancora una grande opportunità per i consumatori, ma in un contesto di regole certe e di concorrenza leale”.
E proprio sulla concorrenza dei così detti “saldi mascherati” si è concentrata Confesercenti con uno studio commissionato a Ipsos che evidenzia come oltre la metà degli italiani (52%) ha già ricevuto offerte, anche se solo una parte – il 18% del totale – ha effettivamente acquistato. Le offerte anticipate prendono di mira soprattutto le fasce più giovani: il 22% tra i 18 e i 34 anni ha approfittato dei presaldi, contro il 17% nella fascia 35–65 anni. Ancora i tre presidenti. “Oggi il quadro normativo si scontra con una realtà che spesso sfugge ai controlli: un mercato parallelo di sconti e offerte, che si muove con settimane di anticipo, online e offline. Va distinta la prassi – legittima – dei presaldi su invito, praticata da molti negozi specializzati che propongono offerte personalizzate alla clientela più affezionata. Diversa è invece la questione degli sconti anticipati diffusi pubblicamente, in piena violazione delle norme regionali. Per non parlare del web e dei social network, dove le offerte spuntano in ogni momento, senza controlli né tutele, spesso senza indicazione chiara del prezzo iniziale”.
La conclusione di Lorieri, Vatteroni e Giannerini. “Come sempre affronteremo il periodo dei saldi con entusiasmo e con la professionalità che da sempre contraddistingue il commercio tradizionale. Nei nostri negozi i clienti troveranno sempre cortesia, sorrisi, consigli, aspetti che non potranno mai essere sostituiti da un freddo click”.